
ANALISI DELL'OPERA
"San Silvestro in Aspromonte tra storia e leggenda"
"San Silvestro in Aspromonte tra storia e leggenda"
Il murale presentato a Santo Stefano, e ubicato in contrada Lea, dal titolo " San Silvestro in Aspromonte tra storia e leggenda", è un'opera che racconta la storia dell'eremita Silvestro (divenuto poi Papa), che trovò riparo tra i nostri monti durante il periodo delle persecuzioni dei cristiani da parte dei romani. Il nucleo centrale della composizione è imperniato su due temi: la santità di Silvestro , e l'elemento acqua, che qui ha valore catartico e spirituale e che trova nel gesto della benedizione da parte del Santo eremita, la sua sublimazione.
La forte tensione emotiva che permea la scena al centro del murale, si avverte nel modo in cui i soldati in primo e secondo piano, si prostrano in riverente soggezione davanti al Santo, inginocchiandosi tra le pietre delle acque del fiume che scorre. L'acqua, vuole evocare, una dimensione di primigenia purezza.
La stessa progettazione dell'opera, con questo tipo di costruzione del corso dell'acqua del fiume, che si dirige da sinistra a destra ed esce fuori dal campo pittorico, è intesa dall'artista come un modo per rendere partecipe in prima persona gli occhi, l'anima dell'osservatore e lo b_ù di chi è predisposto all'apertura e alle emozioni, in modo da renderlo protagonista degli avvenimenti di queste storie, che contengono la memoria del popolo stefanito. L'idea dell'autrice è quella di conservare e trasmettere, attraverso i suoi dipinti, le storie più antiche del proprio paese, in cui si individua il nucleo della sua identità culturale.
Il murale "San Silvestro in Aspromonte tra storia e leggenda", è stilisticamente di matrice naturalistica. In quest'opera la vegetazione, esplode rigogliosa e lussureggiante e si specchia nelle acque limpide e gorgoglianti del fiume,, creando delle luminescenze.
Il dipinto, prevalentemente lavorato con tonalità di colori freddi, è tratteggiato in un gioco di trasparenze e tessiture cromatiche che dissolvono il disegno del bosco. Il senso dello spazio è suggerito dall'uso di poche gradazioni di colore, che vanno dai verdi scuri, ai verdi chiarissimi fino al bianco, passando per i gialli. Alcune pennellate morbide e sinuose, suggeriscono l'idea dell'acqua che fluisce, e, da ultimo, i tocchi di bianco, apportano freschezza al dipinto. Le velature di colore sovrapposte a campiture acquarellate e sempre trasparenti, definiscono le principali masse di colore.
Per rendere dinamiche e vibranti le superfici, la pittrice è ricorsa ad un effetto marmorizzato, che caratterizza la sottotinta del fiume. L'effetto ottenuto è quello dell'acqua che nell'impatto con le pietre del torrente, si parcellizza fino a nebulizzarsi ed arricchire di riflessi il letto del fiume. Pennellate più coprenti definiscono alcuni particolari del fogliame e della vegetazione in primo piano.
La parte leggendaria della storia di San Silvestro, è narrata sul pannello all'estrema destra del murale. L'Imperatore Costantino, attende l'acqua miracolosa e dalle proprietà taumaturgiche e terapeutiche dell'Aspromonte, che lo guarirà dalla terribile malattia che lo affligge e per la quale non aveva trovato alcun rimedio. L'Imperatore, omaggia il Santo e L'Aspromonte con un saluto in sella ad un cavallo.
In alto, tra le fronde verdeggianti, è presente la chiesa di Santo Stefano d'Aspromonte, per identificare i luoghi dove si svolsero i fatti avvenuti (contrada Jarupetru) e per omaggiare la profonda cristianità di questo popolo. Al centro, si vedono, i simboli dei due accadimenti miracolosi : quello della moltiplicazione delle rape, perpetrato da Silvestro, per sfamare i soldati romani giunti in Aspromonte per prelevarlo e portalo a Roma dall'Imperatore.
La Croce di ferro, davanti alla quale l'Eremita pregava e che prima di partire aveva seppellito in una zona dell'Aspromonte (la Valle di Polsi), nella sua ultima passeggiata tra queste sue amate valli e ombrosi boschi, era stata ritrovata dal torello fuggito dalla mandria del pastore Italo. Pare che nel luogo indicato dall'insegna cristiana, fosse apparsa la Madonna con il Bambino , e avesse espresso il desiderio di vedere edificato un luogo di culto a Lei dedicato.
In alto del dipinto, a sinistra della confluenza delle due fiumare, tra rovi di more e "stroffati i castagnara"* , affiorano i resti della Cupola, dove San Silvestro usava pregare e celebrare Messa.
"San Silvestro in Aspromonte tra storia e leggenda", è un'opera carica di spiritualità e amore verso le proprie radici, la propria vera interiorità.
- Legno di castagno da taglio.